Per questo su nuovo lavoro Daniel ritorna ancora una volta nel suo particolare universo narrativo di cui facevano parte le sue precedenti opere Residenza Arcadia, Mercedes (che viene citata) e Le buone maniere. Fra l'altro un personaggio di quest'ultima fa un "cameo" anche qui. Ci troviamo quindi sempre nello stato totalitario governato da un partito unico descritto nei fumetti appena citati. Più precisamente in una sorta di terra di nessuno, un albergo in mezzo al deserto in cui si rifugia varia umanità, mentre nel resto del paese ci sono sconvolgimenti climatici e una guerra civile che però non si può chiamare così. Come spesso accade nelle opere di Daniel i protagonisti sono molti, però i principali sono una coppia di vecchietti, Attilio e Zena, molto acciaccati nel fisico. Zena inoltre soffre di continui buchi di memoria. I due hanno una specie di badante, chiamiamolo così, Sami, un giovane di origine straniera che bada a loro e che li sopporta. Hanno anche un simpatico botolo di nome Pietro. Quando qualcuno tenterà di farli fuori, interverrà Carlito, un losco tuttofare non per niente detto "la carogna", incaricato (da loro stessi) di portarli al sicuro. Inizierà così un viaggio in un paese disperato e distrutto, un pellegrinaggio alla ricerca della salvezza in cui molte verità torneranno a galla. Non voglio anticipare altro della trama, perché come sempre nei lavori di questo fumettista è bella complessa, ricca di personaggi e di sottotrame. Ed è pure ricca di significati e di temi: c'è quello del significato del ricordo, ma anche si riflette su cosa possano causare alcune scelte che facciamo. Probabilmente altri lettori percepiranno significati diversi. I libri di Daniel Cuello sono così: una deliziosa torta multi-strato, di cui non ci stancheremmo mai.
Bao Publishing
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