Inutile dire che la copertina di questo volume, con un legionario romano con alle spalle l'inconfondibile "silhouette" di Goldrake, ha subito stimolato in me molta curiosità. Un "robottone" ai tempi dell'impero romano? Com'è possibile? Prima di tutto, contestualizziamo la vicenda. Siamo appunto ai tempi della magnificenza di Roma. Dopo un prologo ambientato qualche anno prima, ci troviamo nel 80 D.C., quando l'imperatore era Tito, in procinto fra l'altro di inaugurare l'anfiteatro Flavio. Lucio è un "praefectus fabrus", una sorta di ingegnere del genio militare. Dopo aver visto quanto timore riesce a incutere un guerriero grande e grosso, ha l'idea di realizzare un colosso artificiale, per difendere la città eterna. Lucio riesce a progettare il suo robot, e trova pure un finanziatore, il senatore Ennio. Ma la sua creatura ha bisogno poi di un "cuore", cioè dell'energia per funzionare. Si reca così ad Alessandria per incontrare Erone, scienziato realmente esistito, che avrebbe inventato un "cuore a vapore". Parallelamente alla vicenda c'è la storia d'amore tormentata fra Lucio e la bellissima moglie di Ennio, Calpurnia. Pur con molte difficoltà il progetto dell'ingegnere romano andrà in porto, fornendo anche il nome a uno dei monumenti più famosi del mondo. Di questo fumetto mi hanno colpito l'accuratezza storica, anche se stiamo parlando di un'opera di fantasia. E anche il fatto che gli autori sono riusciti a inserire un "mecha", o robottone che dir si voglia, ai tempi dell'antica Roma in una maniera comunque coerente e non forzata. Fa riflettere anche il fatto che un'arma di una tale portata verrebbe usata dai potenti certamente non solo per difendere, e non siamo molto lontani dai nostri tempi moderni. I disegni di Luca Binaghi sono semplicemente meravigliosi, riescono a rendere viva questa avvincente vicenda di 2000 anni fa.
pagine 128 - euro 21.90
Cityland Comix
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