"I primi cento" costituisce un prodotto molto particolare nel panorama fumettistico italiano. E' prima di tutto un omaggio a una grande serie, ovviamente Dylan Dog, ma anche a un periodo particolare, quello radioso dei "bonellidi" degli anni '80 e '90, materiale che il buon Andrea Guglielmino conosce assai bene. Il libro diventa così anche una specie di saggio a fumetti, o semplicemente un divertente esercizio di intelligente meta-fumetto. La trama anzi sarebbe stata molto adatta per uno speciale di DYD, ma il prodotto funziona perfettamente anche così. Siamo negli anni '80. Damien Donovan, che sembra un giovane James Spader, è l'indagatore dell'occulto di New York. Il suo assistente è Smiley, che ha le fattezze di un famoso comico toscano e si vocifera sia un "piccolo diavolo". Damien è arrivato a oltre duecento casi risolti, ma esiste un club di suoi fan sfegatati, il Damien Donovan Horror Club, che ritiene che l'investigatore non è più quello di una volta, anzi i primi suoi cento casi erano senza dubbio i migliori. Qualcuno però inizia a uccidere membri di questo gruppo, citando proprio queste "mitiche" indagini, allora due di loro chiedono l'aiuto proprio di Damien... Come detto una trama assai intrigante e infarcita di citazioni, iniziando da due membri del club che sono in pratica due famosi ragazzini criticoni e appassionati di metal degli anni '90, ma ce ne sono molte altre, ovviamente soprattutto "dylaniane". Devo ammettere che da esperto di queste trame avevo già intuito la sorpresa finale, comunque la storia costruita da Marco Scali e Guglielmino è solida e soprattutto molto intelligente, ben sorretta dai disegni di Luciano Costarelli, disegni che non sfigurerebbero in un Bonelli "reale". Gli autori così omaggiano il prodotto originale e sembrano quasi prendere in giro noi fan, che siamo sempre pronti a criticare, rimpiangendo i "bei vecchi tempi".
pagine 108 - euro 17.90
Weird Book
Nessun commento:
Posta un commento