In questo Numero 26, uscita per E' un brutto posto dove vivere (e se non ho capito male sua prima opera letteraria pubblicata) l'autore padovano si ispira a un gruppo punk udinese attivo negli anni '80, gli Eu's Arse, che personalmente non conoscevo. Comunque, siamo nel classico futuro distopico in cui ogni uomo è uguale all'altro, in un piattume generale, senza più nessuna arte ne svago ma solo il pensiero del lavoro. Il Numero 26 del titolo (non esistono più i nomi) scopre per caso una vecchia cassetta del gruppo citato prima, accompagnata da un walkman funzionante per miracolo. Deciderà così di compiere un gesto rivoluzionario che probabilmente gli costerà la vita. Una storia breve ma che colpisce decisamente nel segno, e non serve appunto conoscere gli Eu'Arse per apprezzarla, anche se comunque vi verrà voglia di ascoltare qualcosa di questo gruppo.
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