Il protagonista, probabile alter ego fumettistico dell'autore, si risveglia un bel giorno trasformato in un "fascio di nervi", cioè (riporto la definizione corretta) agitato, teso e nervoso. Quindi, "fascio" è proprio usato nel suo senso originale, almeno qui la politica non c'entra nulla :) Comunque, anche fisicamente si trova trasformato. Il suo corpo infatti diventa un caotico groviglio, quasi un gomitolo di lana scompigliato. Ovviamente molti, specialisti e non, proveranno a consigliarlo su come districare il fascio di nervi, con esiti sempre infruttuosi. Anzi, l'unica cosa che sembra alleviarlo sono i vecchi film di Fred Astaire. Il racconto è costituito da una serie di strisce autoconclusive, una tavola per pagina. Ci sono strisce dal significato più profondo e e strisce con umorismo più paradossale e/o nonsense. Col tempo si ha quasi l'impressione che il protagonista stia imparando a convivere con la sua magagna. Ma verso la fine inizia un racconto più lungo, in cui l'omino prova socializzare con qualcuno: prima partecipa a un circolo letterario, con esiti disastrosi, poi assieme a un altro strano personaggio si intrufola in un gruppetto di squinternati che stanno aspettando il passaggio degli alieni. Infine, sempre assieme a questa persona, decide di fondare un partito politico per ansiosi, nervosi e affini. E questa è sicuramente la parte più satirica, con varie divertenti frecciatine alla società moderna. Ho apprezzato molto questo libro, perché sotto una patina di strisce umoristiche nasconde sicuramente significati più profondi. Anche per il suo stile grafico l'autore ha saputo trovare un perfetto equilibrio fra disegno caricaturale e un tratto quasi poetico.
pagine 320 - euro 18
Festina Lente Edizioni
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