La genesi di questo particolare albo viene spiegata da Marco Triolo in seconda e terza di copertina. Riassumendo, al Comic-Con di San Diego del 2011 Triolo trovò una tavola di un fumetto "perduto" di Conan, risalente agli anni 30-40, realizzato da un certo Kenneth Hogart. Penso così di informare anche Mauro Marchesi, esperto delle avventure di Conan. I due così scoprirono che Hogart pubblicò sul quotidiano Sioux Falls Herald le avventure del cimmero, a puntate come si usava una volta. E nella vecchia sede del quotidiano hanno trovato 16 tavole perdute del fumetto, che vengono riproposte qua! Si può così apprezzare il talento di un fumettista il cui nome si era perduto nel tempo. Ovviamente tutta l'operazione è un colossale esempio di "falso d'autore", chiamiamolo così. Infatti Kenneth Hogart non esiste, i disegni sono di Mauro Marchesi su sceneggiatura di Marco Triolo. I due autori si sono divertiti a ricreare un ipotetico fumetto dell'epoca d'oro del fumetto, con protagonista il mitico Conan. Ogni pagina sembra uscita proprio dalle pagine di un quotidiano ingiallito. L'eroe qui è alle prese con la regina Gawari, che lo coinvolge nella missione di recuperare un prezioso minerale. Che è nascosto però nella città perduta di Kalima, infestata da scimmie mostruose! Questo progetto si rivela così un'operazione veramente geniale, che va al di là del semplice "divertissement".
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