Devastante. E' l'aggettivo che mi è venuto in mente quando ho finito di leggere questo graphic novel. Daniel ha saputo superarsi ancora una volta, con un nuovo fumetto fortemente satirico e profondamente attuale. Siamo nella distopia che già abbiamo conosciuto in Residenza Arcadia e Mercedes, i precedenti due volumi dell'autore che con questo vanno a comporre quindi un'ipotetica trilogia. E a tal riguardo, c'è pure un divertente rimando al libro precedente. Comunque, siamo nel nostro paese, ma ciò non è che sia molto importante per la trama. Al comando c'è un partito unico, opprimente e censorio di ogni genere di libertà. Facciamo la conoscenza del protagonista, Teo Salsola, un mite uomo che si ritrova a capo di un ufficio molto particolare, dopo il pensionamento del suo predecessore. L'ufficio infatti si occupa di controllare e censurare ogni opera dell'ingegno umano, che sia un libro, una poesia o una canzone. Salsola nasconde diversi segreti, che verranno svelati nel corso del racconto. Ma tutti i componenti dell'ufficio dispongono di una propria personalità e sono caratterizzati benissimo.
Rivelatrice in questo la copertina, a suo modo "spoilerosa" di quello che avverrà nella trama. Ovviamente l'ambientazione fa pensare subito a quel capolavoro di serie che è The Office, ma con ancora più cattiveria e disillusione. Ma non è l'ufficio il tema principale di Le buone maniere. A un certo punto della sua vita Teo sarà chiamato a compiere una scelta: se lasciare stare per una volta le buone maniere e fare invece ciò che è giusto. Quindi, il tema portante sono le scelte che ognuno è chiamato a fare. O se vogliamo, il stesso concetto universale di libertà. Mi ha stupito ancora una volta la capacità dell'autore di intrecciare diverse vicende che troveranno la giusta collocazione alla fine, (e che fine!) sintomo di una ottima costruzione della sceneggiatura. Anche il tratto di Daniel è giunto ad una maturazione tale che gli basta poco per tratteggiare i personaggi e renderli vivi.
pagine 224 - euro 21
Bao Publishing
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