Bolide è un progetto che prevedeva la rielaborazione dei classici generi dei fumetti d'avventura da parte di autori italiani contemporanei, che hanno avuto ognuno a disposizione 30 pagine con il formato "a strisce", sul genere dei fumetti di una volta. Si andava dalla space opera alla spy story, dal western al tarzanide, che è ovviamente il caso di questo Giungla Giorgio. Che si ispira ovviamente alle strisce di Tarzan di Hal Foster (come scritto sull'albo) ma anche alla serie animata George of the Jungle del 1967. La trama di Giungla Giorgio è narrata solo tramite (divertenti) didascalie ed è totalmente priva di dialoghi. Il protagonista si ritrova affamatissimo e quindi alla disperata ricerca di cibo. Ma rischia lui piuttosto di diventare cibo per qualcun altro. Finché non arriva ad una colossale fabbrica in mezzo alla giungla, dove può finalmente cibarsi quanto desidera, però per farlo deve inquinare intorno a lui...cosa deciderà Giorgio? E' chiaro l'intento satirico degli autori, che si riferiscono evidentemente all'esaurimento delle risorse naturali nei paesi del terzo mondo a scapito di un elevato inquinamento, portato proprio dai noi paesi più industrializzati. Parlando degli autori, dietro la sigla Almafè si nasconde un terzetto di sceneggiatori (è l'unione delle iniziali dei loro cognomi) mentre Federico Fabbri è un apprezzato illustratore.
Bolide: Giungla Giorgio - di Almafè e Federico Fabbri
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