Stasera torniamo ai Bonelli con il nuovo Dampyr, dal titolo che mi ricorda una canzone di Paolo Conte, solo che qui al posto delle nuvole non potevamo che avere il sangue!
Il Dampyr viene chiamato in terra messicana da Bobby Quintana, agente colombiano suo vecchio alleato, perché sembrerebbe esserci un nuovo boss della droga nella zona, chiamato "el gringo rubio", cioè il gringo biondo, un probabile non-morto con tanto di banda di suoi simili. Ma soprattutto dalle foto sembrerebbe trattarsi di Joe Dern, un agente americano della DEA che fece da mentore a Quintana quand'era un ragazzino e poi svanito nel nulla. L'albo, scritto da uno dei curatori della serie, l'ottimo Giusfredi, fornisce proprio quello che il titolo promette, c'è infatti tutto il sangue scaturito dalla violenza dei cartelli della droga messicani, e ovviamente i vampiri ci vanno a nozze. Molto interessanti i flashback con il passato dell'agente Quintana, di come sia passato dall'essere il giovane Roberto all'essere il tosto e disilluso Bobby, soprannome che gli ha dato fra l'altro l'agente Dern. Lo stesso Dern è una figura che colpisce sicuramente, un agente duro e tutto d'un pezzo, sembra quasi uscito da un "poliziottesco" italiano degli anni '70, e in effetti mi ha ricordato come aspetto l'attore Maurizio Merli, star del genere. Il finale è aperto, perché la vicenda si concluderà il prossimo mese con il ritorno di uno storico antagonista di Harlan Draka che mancava addirittura dal numero 11. Questa volta poche creature mostruose per il disegnatore Andrea Del Campo, eccetto i soliti vampiri, ma comunque si conferma molto bravo.
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