Come promesso stasera posto l'ultima chiaccherata che ho avuto al Be Comis di Padova. Ecco la mia intervista all'autore de Il calore della neve, Christian Galli!
- Ciao Christian, come nasce Il calore della neve?
Questo nasce più che altro da un'idea. Avevo questa idea di ambientare una storia nella neve, e quindi sotto il consiglio di un mio amico ho scelto un posto dove la neve potesse esserci un po' tutto l'anno in modo da non essere per forza costretto a utilizzare la stagione invernale. Mi piaceva poter inserire delle vedute con tanto sole ma altrettanta neve. Quindi l'idea di base è stata un po' quella. Avevo già l'incipit della storia, volevo fare proprio l'archetipo del viaggio, e l'ho collocato in un'ambientazione poco usata, perché alla fine la Norvegia, tranne i thriller forse, non è così conosciuta!
- Questo è il tuo primo libro?
Sì, ho pubblicato un capitolo su un'antologia di una casa editrice indipendente che si chiama Passenger Press. E' una casa editrice piccolina indipendente, la mia prima cosa l'ho pubblicata con loro. Poi ho pubblicato due vignette su Internazionale, la rivista, perché c'è lo spazio dedicato al graphic journalism e, con uno stile completamente diverso, ho pubblicato delle cose lì. E poi mi sono dedicato a questo libro. Adesso sono al lavoro su altre cose però niente di cui posso parlare al momento.
- Questo libro potremmo definirlo una fiaba?
Mah... fiaba no, perché comunque è molto realistico, non c'è nulla di fantastico. E' ambientato negli anni '90 perché volevo che i ragazzi non avessero i cellulari, sennò l'avventura, con la probabilità di essere rintracciati dai genitori, perde moltissima possibilità. Per quello ho deciso di ambientarlo quando i cellulari non c'erano. Per il resto è tutto assolutamente plausibile, chiaramente nei limiti della licenza del fumetto, però insomma non c'è niente di strano. Fanno questo viaggio, hanno un obiettivo molto importante, uno scopo a cui devono arrivare. C'entra il protagonista, nonché il capo del gruppo di ragazzini, che ha coinvolto tutti gli altri per accompagnarlo a fare questa cosa. E tutto il fumetto si basa sul capire perché loro sono scappati di casa senza dire niente a nessuno, e pian piano viene fuori tutta la storia anche grazie a dei flashback che ti fanno capire cosa è successo prima e tutto quanto.
- Che tecnica hai usato per realizzarlo?
A matita. Ho usato il digitale solamente per l'inserimento dei testi, e basta. E' totalmente tradizionale, infatti di questo poster c'è un video sulla pagina della Tunuè, chiaramente in timelapse molto velocizzato, di me che lo faccio.
- Le tue prima letture fumettistiche?
Sicuramente Topolino. Topolino e Martin Mystère, perché mio papà leggeva Martin Mystère e quindi io lo leggevo di conseguenza. Poi nel periodo delle medie mi sono avvicinato un po' ai manga, che leggo tuttora. E poi mi sono aperto al mondo delle graphic novel. Dato che ho fatto il liceo artistico quando l'ho iniziato ho cominciato a leggere fumetti in modo più massiccio e anche a spaziare molto di più, quindi non mi pongo nessun tipo di freno, quello che mi piace lo leggo.
- Quali consideri quindi le tue ispirazioni?
Non c'è un autore specifico che posso citare, perché ce ne sono tanti. Per esempio, ho chiaramente la mia libreria personale di fumetti, ma nella postazione dove lavoro ho dei fumetti che tengo sempre lì, non li porto mai di sopra, perché magari me li guardo, li apro un attimo. Quindi ce ne sono tanti, dovrei fare un elenco infinito. Però guardo anche tanto al mercato francese, perchè mi piace molto la loro impostazione delle tavole. Infatti quasi tutte le mie tavole sono impostate a quattro strisce, quasi mai a tre, alla francese quindi.
- I tuoi prossimi progetti?
Sto preparando un progetto abbastanza impegnativo, sempre legato al mondo Tipitondi quindi sempre legato ai ragazzi, il target che ho pensato è un po' più alto, pensavo a dei ragazzi sui 14-15, invece per Il calore della neve siamo sui 10-11. La protagonista sarebbe una ragazzina, e per adesso non ti posso dire niente di più. Quindi ci sarà una protagonista femmina, sarà una storia sempre d'avventura ma anche di mistero e anche un po' di indagine.
Stupenda quella tavola centrale! Bellissimo anche il disegno della dedica. Complimenti a Christian! (comunque vero, l'influenza di Topolino si vede un po' nel disegno :))
RispondiEliminaQuella tavola centrale è il poster che mi ha regalato assieme al libro... comunque sarebbe una vera figata una storia di Topolino disegnata da lui a matita
EliminaPerfetto, ora ho capito il perché del luogo e del tempo... In effetti, secondo me, vuoi vedere che più che per moda, la gente sceglie gli anni '80 e '90 perché sono moderni ma senza cellulari?
RispondiEliminaMoz-
In effetti metti film tipo i Goonies con i cellulari (quindi col GPS sapevano sempre dov'erano) Perdeva molto del suo fascino!
Eliminaesattamente...
EliminaMoz-
Complimenti a Christian Galli per il suo talento.
RispondiEliminaGli giro i complimenti :)
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