venerdì 15 settembre 2017

Le nerd-interviste: 39) Antonio Nati

Oggi riprendono le nerd-interviste e parliamo di cabinati con Antonio Nati di Arcade Story, incontrato al Future Vintage Festival lo scorso week-end!


Ciao Antonio e grazie per l'intervista, come si chiama la vostra associazione?

Arcade Story. Praticamente raccontiamo la storia di tutti i cabinati che hanno fatto la storia (mi ripeto) nel nostro periodo, gli anni ’80, quindi partendo dai fine anni ’70 (dove Space Invaders aveva iniziato la rivoluzione di questi mobili) e si continua, almeno per quanto mi riguarda, fino alla fine degli anni ’80, che poi hanno iniziato a fare giochi molto più sofisticati.

- Quindi questi cabinati non hanno ancora le schede "Jamma".

Allora la scheda Jamma sarebbe una scheda che veniva fatta per i giochi generici, quindi cabinati non questi ma quelli che sono di là in fondo (erano in un altro settore del Future Vintage Festival ndr)

- Ogni tanto ne vedo qualcuna in giro nei mercatini…

Esatto. Allora cosa succedeva? Mettevano questa scheda detta Jamma che praticamente col cablaggio detto Jamma andava bene qualsiasi cosa.

- Questi cabinati sono per il proprio gioco, sono cablati solo per quel gioco.

E basta. Se metti un’altra scheda non va. Sono cablati solo per quel gioco là.

- Infatti vedo che i cabinati sono anche personalizzati con la grafica del gioco.

Esatto. Quelle laterali si chiamano side art; marquee quello sopra; control panel dove ci sono i controlli. Invece il vetro con tutti i colori si chiama bezel.

- Così abbiamo detto proprio tutta le terminologia dei cabinati. Ma è giusto chiamarli così?

Si, cabinati! Mobili arcade, sarebbe proprio il nome giusto.

- Ai tempi li chiamavamo anche cassoni!

Cassoni è bruttissimo, perché sembra immondizia!

- Vi fermate a fine anni ’80, dicevi.

Allora noi ci fermiamo come tipologia a fine anni ’80 perché poi hanno iniziato altre tipologie di giochi che, si c’è qualcosa di carino, ma non è che sono degni di nota a mio avviso, perché io sono del 1972 quindi sono abbastanza vecchio. E comunque c’è un contesto di giochi che è ampissimo da vedere! Basta a pensare a Ghots’n Goblins, Phoenix, cioè ce ne sono veramente una marea, adesso non mi vengono in mente neanche tutti!


- Il più vecchio che avete qual’è ?

Il più vecchio che abbiamo mi sembra sia Pong, e sono le due asticelle che andavano su e giù, che quello è del 1973. 1972 o 1973 ora di preciso non ricordo, però è quello. Solo ce l’abbiamo distrutto, non va più!

- E quello più raro? Si può identificare?

Si, rarità ce ne sono e sono tante, perché dal mobile se funzionante o no. Ad esempio c’è Out Run, non so se te lo ricordi quello della macchina Ferrari: il cabinato con la macchina intera, che girava quando tu giravi il volante vale intorno ai 3000 euro. E c’è anche di più, c’è Space Ace, il gioco laser, o Dragon’s Lair: siccome di quelli son stati persi i dischi, non funzionano più…

- I laserdisc!

Esatto, quelli che funzionano valgono intorno ai 5000 euro!

 - E comunque anche questi che hai portato non penso valgano poco..

Quello che vale di più è Pac-Man, che si aggira intorno ai 2000 euro. Questo proprio nel mercato, chiunque lo cerca, anche come mobile da tenere in casa, 2000 euro li paga. Il problema è trovarli!

- Come è iniziata la tua passione?

Perché io son sempre stato in sala giochi, ho sempre giocato a tutti i videogiochi, ho sempre avuto tutte le console, dalla Famicom in su, le ho sempre avute tutte, finché ho scoperto che c’era ancora la possibilità di acquistare dei mobili con le schede. Ne avevo acquistato uno che aveva all’interno un computer che emulava tutti i giochi delle sale giochi, però lì non mi dava soddisfazione, ho detto: “io voglio rivivere l’emozione degli anni ’80”! e quindi ho iniziato a comprarne uno, poi un altro, poi un altro.. Il problema è farli sistemare, perché purtroppo non sempre funzionano, e quindi bisogna continuamente andarci dietro, a sistemare la schede, a sistemare i monitor..

- Sono uno diverso dall’altro come elettronica interna?

Oddio sono tutti diversi ma alla fin fine quello è il sistema principale per poi sistemarli. Il punto è che grazie a MAME, dove hanno rippato praticamente tutte le ROM, li puoi mettere in parallelo e vedere qual’è il problema della scheda. Quindi tu rippi la scheda di questo, la metti a confronto con quella del MAME, che è sicuramente funzionante al 100%, e vedi cosa c’è di diverso! Così è l’unico modo per riuscire a riparare la schede.

- Voi da dove siete?

Verona, si siamo da qua vicino! Abbiamo un centinaio di cabinati, abbiamo Space Ace, comunque nella nostra pagina Facebook si vede tutto, o anche su Youtube, c’è il canale Arcade Italia con tutti i video che abbiamo fatto.

- Avete fatto altre fiere immagino.

Abbiamo fatto altre fiere a Verona. Adesso facciamo l’evento a Pastrengo dove vengono tutti gli appassionati d’Europa: è proprio il comune che adesso ci sta chiedendo di andare perché portiamo una marea di gente!

- Quando?

- Il 17 novembre. Là vedrai veramente le macchine più rare in assoluto, perché arrivano da tutta Europa. Sopratutto la Francia, dove sono dei grandissimi possessori di queste macchine qua.

- Ma dove li tenete tutti i cabinati?

Sono disposti in vari magazzini, adesso abbiamo appena affittato un capannone di 800mq e lì faremo l’esposizione.

7 commenti:

  1. Al di là delle nozioni tecniche di cui non capisco niente, bella intervista.
    Anche io amo di più i cabinati "originali" del gioco stesso, non intercambiabili. C'erano poi anche nei '90 per i giochi più cool (Simpsons ecc) e comunque la personalizzazione è più fica...

    Moz-

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    1. Io ricordo quello del Wrestling o quello delle Ninja Turtles in cui si poteva giocare in 4 contemporaneamente!

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    2. Anche Simpons... stupendi quelli^^

      Moz-

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